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Dies In catro Olibani - A.D. 1364

Santa Margherita di Antiochia, vergine e martire, patrona dei contadini, delle partorienti, delle balie ed invocata contro l’infertilità, è una delle sante più venerate dell’antichità. Il suo culto fu introdotto ad Olevano dalla famiglia Olibria, e in particolare da tre donne, Demetriade, Proba e Giulia.

 

Margherita, nata ad Antiochia di Pisidia da Edesimo, prete pagano, rimase orfana di madre e fu affidata ad una nutrice cristiana che la istruì alla fede in Cristo, portandola al Battesimo. Per questo motivo il padre cominciò ad odiarla e a maltrattarla, tanto da dover lasciare la casa paterna, ritirandosi in campagna.

Ora avvenne che un giorno Olibrio, governatore romano di Antiochia, incontrasse la fanciulla mentre pascolava il gregge della nutrice. Invaghitosi di lei, decise di prenderla in moglie, ma Margherita rifiutò e salda nella sua fede, non si piegò alle lusinghe dell’uomo. Seguirono minacce e percosse, fino ad essere gettata in un’orribile prigione, dove le apparve il diavolo sottoforma di drago. Margherita non cessò mai di pregare, fin quando il drago morì sotto il segno della croce. Fu sottoposta ad atroci tormenti, fino ad essere gettata nell’acqua bollente, dalla quale uscì miracolosamente viva. Le apparve allora una Croce e una bianca colomba, che le annunziò la corona della gloria, pronta per lei nei Cieli. Olibrio pronunziò la sentenza di morte e il 20 luglio del 290 d.C. Margherita venne decapitata.

Negli Statuta Olibani del 1364 troviamo la prima citazione dell’antica chiesa di Santa Margherita (cap.XL), di straordinaria bellezza e collocata al centro del borgo medievale.

Un invito a farci visita per immergersi nei ritmi della vita medievale del castrum nel XIV sec., come narrata dagli Statuta Olibani approvati il 15 gennaro 1364 dalla Curia Romana, vero Signore di Olevano.

L’associazione “Dies”, coadiuvata da numerosissimi volontari, lavora con cura e dedizione alla realizzazione della rievocazione medievale.

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